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Piazza della Signoria

Veduta aerea
Veduta aerea della piazza

Piazza della Signoria, cuore politico della città dal Medioevo ad oggi, è una singolare creazione urbanistica che comincia a prendere forma a partire dal 1268, quando il partito dei Guelfi riprende il controllo sulla città e decide di radere al suolo le case dei rivali Ghibellini. In primo luogo si abbattono le torri dei Foraboschi e degli Uberti, nonostante il capofamiglia (il celebre Farinata cantato da Dante nella sua "Commedia") avesse difeso Firenze dalla distruzione dopo la sconfitta nella battaglia di Montaperti (4 settembre 1260) contro la coalizione ghibellina capeggiata da Siena.

Alla fine le case abbattute saranno ben 36 e da questa "cancellazione" dei nemici (su quegli spazi non si dovrà mai più costruire) la piazza deriva la sua particolare conformazione a forma di "L" e la posizione non allineata degli edifici che la delimitano.


Pianta dei monumenti
Pianta dei monumenti

Il nome le viene invece dal principale fra i monumenti che ospita, Palazzo della Signoria, progettato nel 1298-99 (e sostanzialmente terminato nel 1302, dopo soli tre anni) da Arnolfo di Cambio come sede del governo della Repubblica e destinato ad ospitare il Gonfaloniere di Giustizia e i Priori delle Arti (il primo nome fu infatti Palazzo dei Priori). Questa funzione di rappresentanza politica della città sarà conservata dal palazzo anche sotto la Signoria medicea e poi sotto il duca Cosimo I, che vi abiterà fra il 1540 e il 1565 ordinando al suo architetto di fiducia Giorgio Vasari il raddoppio dell'edificio. Nel 1565, quando la famiglia del Granduca si trasferirà nella nuova reggia di piazza Pitti, Palazzo della Signoria finirà per essere conosciuto come Palazzo Vecchio.

Ma la piazza non è solo il centro "civile" di Firenze, bensì un vero museo all'aperto. Sul fianco sud, quello verso l'Arno, si apre il piazzale degli Uffizi e, subito accanto, si offre allo sguardo la Loggia dei Lanzi (1376-1382), sotto le cui volte tardo gotiche si raccolgono 15 statue fra cui lo straordinario Perseo con la testa di Medusa di Benvento Cellini.

Le statue raccolte nella piazza meritano un discorso a sè. Oltre a quelle schierate lungo la facciata di Palazzo Vecchio (fra cui la copia del David di Michelangelo) si notano la Fontana di Nettuno dell'Ammannati e la statua equestre di Cosimo I del Giambologna. Poco distante, un disco di marmo sul pavimento della piazza ricorda il punto esatto in cui il 23 maggio 1498 fra' Girolamo Savonarola fu bruciato sul rogo.

martirio del Savonarola
Il martirio del Savonarola

Tutt'intorno, una serie di abitazioni dei secoli XIV-XVI fra cui il Tribunale della Mercanzia (1359, antica corte di giustizia in materia commerciale), e il cinquecentesco Palazzo Uguccioni, la cui facciata fu forse disegnata da Raffaello. Al numero 5 è invece il palazzo che contiene la Raccolta Alberto Della Ragione, dono del collezionista genovese al Comune (1970): in 21 sale sono esposti 250 dipinti italiani del periodo 1910-1950. Infine il grande palazzo delle Assicurazioni Generali, costruito nel 1871 in stile rinascimentale sul luogo dove sorgevano l'antica Loggia dei Pisani e la chiesa di Santa Cecilia.

palazzo delle Assicurazioni
Sullo sfondo il palazzo delle Assicurazioni

Di molti edifici esistenti in antico sull'area della piazza si sono ritrovate tracce estese durante i lavori di ripavimentazione del 1980. La Soprintendenza archeologica potè in quell'occasione studiare a fondo reperti e stratificazioni urbanistiche che confermarono il sito come primo luogo di insediamento umano nel punto di guado del fiume Arno, arrivando fino a reperti neolitici ben anteriori alla fondazione della città romana. Sotto le case medioevali vennero inoltre alla luce ampi resti della Firenze romana fra cui uno stabilimento termale e un'officina per la tintura dei panni. La presenza di questo tipo di produzione ci ha permesso di scoprire come tale attività si sia radicata nella storia economica della città ben prima del boom esploso nei secoli XI-XIV e che avrebbe provocato l'enorme ricchezza della "città del Fiore" e permesso il finanziamento di tutti i suoi capolavori.

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