Omaggio a Paolo Uccello 1976

L'avvicinamento di Conti al futurismo, dopo l'impatto ricevuto nel 1913 dall'incontro con i futuristi, avviene per tappe progressive, con lo spostamento in direzione della poesia - le prose poetiche di Imbottigliature nel '17 - dell'emozione coloristica rappresentata dalla sua esperienza fauve - Autoritratto con accappatoio al mare (1915) resta il suo testo emblematico - ed il riassorbimento della musica, da cui Conti si sta allontanando, in una pittura che evoca la temporalità, le voci, i suoni. Troviamo forse qui la ragione del collegamento del futurismo di Conti con l'orfismo di Delaunay in Francia - più vicino a Balla ed al Futurismo che al cubismo - che Apollinaire considerava, non a caso, scaturito da Matisse e dai fauves: "Un'arte del tutto nuova che sarà per la pittura, così come la si era concepita sino ad ora, ciò che la musica è per la poesia. Sarà pittura pura". Il colore, uno dei cardini della sensibilità contiana è, infatti, un veicolo di emozioni esteso come la musica, con un'articolazione potenziale indipendente dal soggetto, che può diventare essa stessa il soggetto. Dunque, praticamente inesauribile.
L'attenzione che Primo Conti dedicherà subito al disegno futurista come scrittura, giocando con la sua traduzione tipografica per attribuire al segno la capacità di essere insieme spazio e colore, è infatti ciò che, sin dagli inizi, lo svincola dalla volumetria tra dizionale ancora presente in Carrà, in Boccioni e in Soffici consentendogli un'apertura, come dimostra la sua ultima pittura, ben più ricca di avveniere sul piano dell'evoluzione personale.
E' a questa idea della linea che fa riferimento l'aforisma contiano: "Tutta l'arte figurativa, fatta eccezione per gli ex-voto è liberty". E di un intersezione tra la cloison secessionista e liberty, il fauvismo e il futurismo vive tutta la sua pittura, indicativa più che della velocità, di una tonalità di segno che si snoda in cadenze di danza e sinuosità erotiche o sfiora la fusione con il cosmo per intuizione folgorante.
Lo spiritualismo futurista è così ripreso da Conti dal basso, come dimostra Simultaneità di ambienti del '17, se confrontato con Materia di Boccioni. In questo, la figura della madre riceve tra le sue mani, dall'alto, la luce vivifacante dell'universo.
Qui è, invece, una prostituta in una stanza ad accogliere le spinte provenienti dalla strada sottostante e ad esserne innalzata come per levitazione, in modo che interno ed esterno comunichino completamente. L'economia a cui l'artista ha ridotto le sue forme negli Anni Settanta gli consente di raggiungere ancora più compiutamente l'unità pittura - poesia, ritmo - colore in un rapporto simultaneo con l'emozione di un'immagine archetipo che porta in sè. In Omaggio a Paolo Uccello del '76, l'inatteso sprigionarsi di colori dal corsetto della figura araldica è attraversato da un guizzo di giallo, che sbuca dal corpo vellutato del colore, traducendo infinitamente, come da uno spartito fisso, la gamma delle emozioni in una sorta di variazione musicale sul tema.

Simultaneità di ambienti 1917


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