Sandro Pintus

Il Giudizio Universale
restaurato nuovamente visibile

Per 500 anni, le infiltrazioni d'acqua e i fumi delle candele che sono servite per illuminare il duomo, hanno danneggiato l'opera fino a far staccare alcuni pezzi affrescati dallo Zuccari e sbriciolare altre parti dipinte del Vasari. Quando gli studiosi, si sono trovati di fronte agli affreschi, vista la gravità della situazione, decisero di fare un lungo e meticoloso lavoro di restauro.

L'intervento dei restauratori é stato minuzioso riattaccando e ricostruendo le parti rovinate con le più moderne tecniche di restauro fino ad oggi sperimentate.

Per i lavori di restauro della cupola e degli affreschi, iniziati nel 1989 ci sono voluti 15 anni di lavoro con 200 tecnici che hanno operato su un cantiere sospeso fino a 90 metri d'altezza su 24 piani di lavoro.



Particolare del restauro

Per l'opera di restauro l' Opificio delle Pietre Dure ha eseguito tutte le analisi necessarie utilizzando alte tecnologie per analisi microbiologiche e rivelazioni fotografiche a ultravioletto e infrarosso.

Oggi, grazie alle più moderne tecnologie, viene fatto il monitoraggio con un sistema unico al mondo composto da 160 strumenti progettato dall'Istituto Geografico Militare Italiano.

Il sistema é operativo 24 ore su 24 ed é programmato per la registrazione dei dati ogni sei ore. Ciò permette la valutazione degli eventuali cedimenti causati da tutte le variazioni provocate da calore e umidità, vibrazioni del traffico cittadino o eventualmente da fenomeni tellurici che potrebbero mettere in pericolo la cupola del Brunelleschi.

Vedi anche: Il più esteso affresco della cristianità e Thesaurus Florentinus



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a cura di
Silvia Messeri & Sandro Pintus





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