di Sandro Pintus



Intervista a
un poeta del restauro
Alfio Del Serra
uno dei restauratori delle opere degli Uffizi

Col restauro delle ultime opere degli Uffizi tra le quali il Leone X di Tiziano, abbiamo intervistato uno dei più grandi restauratori di opere d'arte: Alfio del Serra. Il professor Del Serra, 65 anni, con quaranta di esperienza nel mondo del restauro é uno dei maggiori rappresentanti della scuola fiorentina e italiana. Negli Uffizi dagli anni Ottanta ha restaurato opere di Giotto e Cimabue, del Botticelli, di Raffaello, di Andrea del Sarto e altri artisti ed ora é al lavoro sul restauro della "Venere" di Tiziano. Molto critico verso la scuola di restauro britannica mostra alcune delle opere da lui restaurate ed esposte agli Uffizi. Si vede la passione per l'arte e guarda le opere portate a nuova vita con riverenza e rispetto spiegando alcuni dettagli che il profano non avrebbe mai notato come la barba quasi tridimensionale di una delle crocifissioni da lui restaurate o la meraviglia del luminoso grigio perlaceo della Venere del Botticelli dovuta all'antichità dei pigmenti che compongono il colore. Prof. Del Serra, quale é il compito del restauratore? E' un compito universale. Comprende la conservazione dell'opera e il lato estetico. Spesso le due cose sono unite. Per quanto riguarda il lato estetico ci sono differenti interpretazioni sulla pulitura che a volte sono divergenti. Personalmente so di appartenere generazionalmente a una visione ricca e articolata di lunga tradizione fiorentina su una linea attenta definita impropriamente soft contro quella della scuola inglese più radicale (una pulitura assoluta dovunque). Alla National Gallery di Londra i quadri restaurati sembrano lavati in lavatrice. Mi dicono che in un quadro da me pulito non si sente la pulitura. E' un complimento.



Alfio Del Serra di fronte alla Venere del Botticelli
da lui restaurata
Quale è stata l'opera che durante il restauro le ha dato più soddisfazione? E' difficile rispondere, ma penso che sia la "Nascita di Venere" del Botticelli. Aveva soprattutto il problema della pulitura delle macchie di olio e se non fossi riuscito a toglierle salvando la vernice originale avrei rinunciato perché non si dovevano distruggere certi postulati che possiede il quadro. Ci impiegai un mese per trovare la soluzione. Cosa prova davanti a una grande opera da restaurare? Provo grandissimo rispetto, riverenza e considerazione. Parto dal presupposto che tutto ciò che é bene si può fare ma ci vuole innanzitutto passione. Il cuore e la mente devono lavorare insieme. La mente per capire, il cuore per aderire.

Vedi anche: Raffaello e gli Altri e Note sul restauro delle opere

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a cura di
Silvia Messeri & Sandro Pintus

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