"C'era grande solidarietà e i più giovani come me e il mio amico erano importanti come gli altri".


Testimonianza di Fausto Bersotti (I)

"Sfidando le famiglie e gli insegnanti con un mio amico e compagno di scuola decidemmo di andare a Firenze ad aiutare. Avevo sedici anni ed ero iscritto al Liceo Classico. Prendemmo il treno e quando arrivammo a Firenze era sera. La stazione era completamente deserta, c'era un silenzio innaturale che faceva quasi paura.

Eravamo ospiti di una mia zia che abitava nei dintorni della stazione e quando ci alzammo la mattina andammo subito alla biblioteca Nazionale. Là c'era un via vai di militari e studenti che spalavano il fango e trasportavano libri. Ci unimmo a loro e cominciammo a lavorare. Le scale erano diventate pesanti a forza di trasportare tutti quei libri.

Ogni tanto passava qualcuno a portare generi di conforto cos" il lavoro ci pareva meno pesante. La sera tornavamo a casa passando in Via de' Neri dove c'era un terribile odore di marcio dovuto probabilmente ai generi alimentari dei negozi che erano ormai putrefatti. Era un fetore terribile che ricordo ancora oggi.

Tornati a scuola portammo quest'esperienza che non venne più sottovalutata come era stato prima di partire. Il ricordo che ho di quel clima é di grande solidarietà e notai che i più giovani come me e il mio amico eramo importanti come gli altri".



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