Soprintendenza Archeologica della Toscana | Centro di Restauro Via D. M. Manni, 67 50135 - Firenze Tel. +39 55 601551/2 - Fax. +39 55 601551 Direzione: Dr. M. Cygielman Dr. M. Iozzo | ![]() H O M E |
Il Centro dispone di apparecchiature avanzate per l'analisi
microscopica, chimica, radiografica e diffrattografica, nonché di un
settore di documentazione grafica, fotografica e audiovisiva.
Il personale
tecnico-scientifico comprende archeologi, biologi, geologi, chimici, restauratori
e tecnici di laboratorio, oltre ad uno staff di addetti alla documentazione.
Grazie alle specifiche competenze ed all'alta specializzazione nei vari campi di
restauro, il Centro offre la propria collaborazione anche ad altre Soprintendenze
d'Italia e dei principali Musei d'Europa; è gemellato con il Roemisch
Germanische Zentralmuseum di Mainz ( Germania ).
E' aperto al pubblico per
visite guidate su prenotazione.
Attivita' del Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica della Toscana nel 1996.
Nel corso del 1996 il Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica
si e' impegnato, nella sua veste istituzionale, nel restauro del patrimonio
archeologico della Toscana, con una intensa attivita' sia in laboratorio
che con interventi diretti sul territorio, anche in altre Regioni per conto
di altre Soprintendenze e Musei.
Nel settore della metallotecnica, e' stato completato il lungo restauro del
torso in bronzo dal relitto di Punta del Serrone, di fronte alla coste
pugliesi di Brindisi; mentre e' in fase di ultimazione il restauro della
statua virile togata, con testa-ritratto, proveniente dallo stesso relitto,
entrambe inviate al Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica
dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia. In collaborazione con il
Museo di Cividale del Friuli sono stati affrontati il restauro e la
ricomposizione di un'armatura difensiva in ferro, di manifattura tedesca,
risalente al XIV-XV secolo e proveniente dal Castello di Soffumbergo
(Udine). Per quanto riguarda, invece, le attivita' interne, sono stati
restaurati alcuni ricchi corredi funerari provenienti da tombe di eta'
orientalizzante (Vll sec. a. C.) di Vetulonia (GR) e Casale Marittimo (Pl);
bronzi di eta' elienistica (III sec. a. C.) da Casole d'Elsa (SI) e
numerose monete romane da Vada Volterrana (LI). Nello stesso tempo, il
laboratorio di analisi chimico-mineralogiche ha effettuato ricerche ed
analisi su vari reperti, finalizzati alle operazioni del restauro.
Nel settore della ceramica, e' stata restaurata l'intera collezione dei vasi "calcidesi" a figure nere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, esposta in occasione del Vertice dei Capi di Stato Europei tenutosi a Firenze il 22 Giugno 1996, oltre ad un'ingente quantita' di materiali fittili da Punta Ala e Magliano (GR), Sesto Fiorentino (FI), San Quirico d'Orcia (Sl) e varie altre localita' della Toscana.
Per il settore litico, prosegue il grande lavoro svolto in collaborazione con l'Opera della Primaziale di Pisa, per il restauro dei sarcofagi romani del Camposanto Monumentale di Pisa; in laboratorio, si e' provveduto al restauro di statue, capitelli, cippi e stele in marmo e pietra provenienti dal centro di Firenze, nonche' di steli in pietra dalla Lunigiana e di cippi litici da Quinto Fiorentino (FI). Grande impegno e' stato profuso nei restauri e nel rimontaggio della monumentale scala d'accesso al tumulo del Melone II del Sodo, a Cortona (AR), straordinario documento della architettura e scultura etrusca di eta' arcaica (inizi Vl sec. a. C.).
Il settore dei mosaici ha visto l'impegno del Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica nella ripulitura e nel ripristino del mosaico dei pesci proveniente dalla villa romana delle Logge di Populonia (LI), di recente recuperato da una vendita all'asta a Londra. Sul territorio, i mosaici dell'edificio romano (mansio) di Collesalvetti (Ll), quelli delle ville romane dell'isola di Gorgona (LI), Castiglione della Pescaia (GR) e quelli della domus di Roselle (GR).
Il restauro degli affreschi ha visto l'impegno principale nella ricomposizione di una consistente parte di un affresco romano di primo stile proveniente dall'acropoli di Volterra (PI), i cui primi risultati sono stati temporaneamente esposti nel Museo Guarnacci della stessa Volterra; prosegue inoltre il restauro delle pareti affrescate della villa romana rinvenuta sull'isola della Gorgona (Ll). Nello stesso settore Ë anche confluito il restauro degli intonaci lavorati provenienti dal centro di Firenze.
Il settore del restauro dei legni bagnati e da ambiente umido, attivita' d'avanguardia del Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica, ha proseguito le attivita' sui reperti provenienti dai relitti di Populonia (Ll) e Punta Ala (GR), nonche' dalle palafitte lacustri di Stagno (Ll).
Di particolare interesse, si segnalano le attivita' di scavo in laboratorio e successivo restauro, quest'anno dedicate alle grandi tombe a fossa prelevate nella necropoli etrusca di Casale Marittimo (LI), che hanno riservato grandi sorprese per la ricchezza dei corredi metallici, ed alle tombe a pozzetto della necropoli villanoviana della piana di Sesto Fiorentino (FI).
Per quanto riguarda il delicato restauro dell'avorio, l'ingente quantita' dei ritrovamenti nelle tombe orientalizzanti dell'agro fiorentino (Artimino, Quinto Fiorentino), ha impegnato in prevalenza le attivita' del laboratono periferico di Carmignano, dipendente dal Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica, dove sono state restaurate decine di placchette ornamentali figurate.
Nel settore dei vetri, le indispensabili analisi preliminari al restauro ed alla conservazione dei fragilissimi reperti, hanno condotto all'individuazione delle corrette metodologie di intervento su una serie di pannelli in opus sectile, realizzati in paste vitree colorate, provenienti dalla villa romana di San Vincenzino a Cecina (LI).
< Nel settore osteologico, si e' proceduto al recupero di resti scheletrici umani e non in varie localita' della Toscana (Volterra, Populonia, etc.) ed alla loro documentazione e conservazione. D'altra parte, prosegue costantemente lo studio generale delle caratteristiche antropologiche delle ossa recuperate nei vari siti archeologici della Toscana, studio che prevede anche ricerche specifiche, come lo studio antropometrico di una serie di campioni finalizzati alla ricostruzione della storia del popolamento toscano dall'eta' del rame in poi. Del pari, e' proceduto lo studio, consistente nella determinazione del numero di individui, della loro eta' e del loro sesso, della collezione di incinerati provenienti dalle necropoli di Tarquinia (VT) e Firenze centro (area Gambrinus), custoditi nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Una notevole parte delle attivita' del Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica e' stata dedicata, nel corso degli ultimi mesi, alla realizzazione di calchi di opere di varia natura e provenienza e soprattutto di varie dimensioni, che hanno stimolato la ricerca di nuove soluzioni e metodologie e la sperimentazione di nuove tecniche e materiali. Si e' infatti eseguito il calco del grande coperchio in pietra di uno dei 24 sarcofagi un tempo appartenuti alla famiglia etrusca dei Vipinana, scoperti nel secolo scorso a Tuscania (VT). Dal coperchio, con una figura maschile distesa a grandezza naturale, esposto nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze, sono stati tratti due calchi, donati al Comune di Tuscania ed al Museo Gregoriano Etrusco Vaticano. Sono stati inoltre eseguiti i calchi di tutti i cammei antichi, un tempo parte delle collezioni medicea e lorenese, esposti nel nuovo allestimento del Corridoio delle Gemme, nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze, inaugurato anch'esso in occasione del Vertice dei Capi d'Europa tenutosi a Firenze il 22 Giugno 1996 In occasione del restauro dell'edificio del Museo Archeologico Nazionale di Castiglioncello (Ll), il Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica ha eseguito i calchi di tutte le lastre di rivestimento del tetto delle antefisse a palmetta e dei grandi acroteri, tutti modellati ad imitazione di elementi architettonici etruschi e col tempo deterioratesi se non distrutti.
Notevoli anche le attivita' del settore che cura la documentazione videografica del CdR. che ha eseguito un gran numero di filmati su scavi, restauri e interventi anche sul terrtorio, alcuni dei quali hanno partecipato a rassegne nazionali e internazionali sul cinema archeologico, piazzandosi nelle posizioni piu' elevate delle graduatorie.
Il CdR, su autorizzazione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, fornisce anche la possibilita' di uno stage trimestrale, del tutto gratuito, finalizzato all'apprendimento delle tecniche e metodologie del restauro archeologico. Nell'ambito di tale attivita', nei primi sei mesi del 1996 sono stati accolti ben 18 apprendisti nei van settori dei metalli, della ceramica, dei litici e osteologico.
Il CdR ha collaborato all'organizzazione ed alla realizzazione della mostra "Alle origini di Firenze: dalla preistoria alla citta' romana", che si tiene nel Museo Firenze com'era, per la quale si e' impegnato nel restauro di tutti i reperti (corredi funerari villanoviani, vasellame fittile etrusco di eta' arcaica, classica ed ellenistica, ceramica, lucerne, bronzetti, rilievi, iscrizioni, statue e capitelli romani) e nell'esecuzione dell'allestimento. Ha collaborato, inoltre, alla realizzazione della mostra sui recenti scavi nell'insediamento etrusco presso il Lago dell'Accesa a Massa Marittima, con il restauro di tutti i reperti provenienti dalle numerose tombe rinvenute. Ha interamente organizzato, infine, e realizzato nel Museo Archeologico di Firenze, la mostra dal titolo "Calchi in gesso: due esempi di tecniche di formatura", tenutasi nell'ambito delle attivita' culturali della Settimana della Cultura Scientifica.
Nello stesso contesto, per la Settimana della Cultura Scientifica, si e' organizzata la sistematica apertura al pubblico del CdR della Soprintendertza Archeologica, con una serie di visite guidate ai laboratori, con la partecipazione di 561 visitatori.