Soprintendenza Archeologica della Toscana | Scavi Archeologici Arezzo Direzione: Dr.a P.Zamarchi | H O M E |
Della notevole prosperità
economica di cui Arezzo godette per tutta l'età ellenistica e la
successiva età romana sono indizio i complessi monumentali quale quello di
San Cornelio-Castelsecco, imponente santuario extraurbano, forse del II sec.
a.C., che ricevette più tardi un'imponente sistemazione scenografica con
la presenza di un binomio teatro-tempio, su modello degli analoghi santuari
laziali.
Entrata nell'orbita di Roma e divenuta municipium, era dotata di
grandi edifici pubblici, come il complesso delle terme e del teatro, posto nei
pressi della Fortezza, e il Foro, che doveva verosimilmente trovarsi in un'area
compresa tra Porta Crucifera e piazza Vasari, mentre varie zone residenziali sono
state recentemente individuate in piazza Vasari, via Albergotti, via dei
Pescioni, piazza Colcitrone, San Niccolò, via Cesalpino, etc.
Nel I
sec. d.C., epoca del massimo splendore della città per il fiorire
dell'industria di ceramica 'sigillata', i cui splendidi esemplari possono essere
ammirati nel Museo Archeologico 'Gaio Cilnio Mecenate', Arezzo continuò ad
espandersi fino alle pendici delle colline di San Pietro e San Donato ( aree
precedentemente occupate da sepolcreti ed officine ) ed ebbe come limite estremo
le vie Crispi e Guadagnoli, dove furono eretti, nel II sec. d.C., un ninfeo e
l'anfiteatro, che oggi accoglie il Museo Archeologico.