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La fondazione del paesaggio: castelli e case-torri
Sul territorio di Ripoli, a partire dal XII secolo sorsero edifici fortificati, costruiti per difesa, a presidio delle principali vie di comunicazione fra la pianura fiorentina e il Valdarno superiore: il più significativo è sicuramente il Castel Belforte, nei pressi di Villamagna.

Castel Belforte
Il Castel Belforte e, in distanza,
il castello di Monte Acuto
Castelli sorgevano anche a Monte Masso, a Montisoni, ove attualmente sorge la chiesa, a Montepilli, dove adesso si trovano una cappella ed alcuni edifici, e a Remoluzzo. E' verso la fine del Duecento ­ con l'incremento della popolazione e dei consumi alimentari ­ che le grandi famiglie fiorentine iniziarono ad investire risorse, acquistando terre, fondando poderi e costruendo edifici, negli immediati dintorni della città. Di questa "colonizzazione del contado" restano nel territorio importanti testimonianze architettoniche nelle numerose "case da signore", le più antiche delle quali si configurano come "case torri", edifici adibiti a residenza di campagna del proprietario, a magazzini per la conservazione dei prodotti agricoli, e , in caso di necessità, a veri e propri edifici militari. Alla funzione di difesa sono da attribuire lo sviluppo prevalentemente verticale dei volumi, le aperture piccole e minime, il coronamento a merli, i potenti rivestimenti murari in pietra. Tra le torri restano ancora leggibili, quella di Rignalla, databile all'inizio del XIII secolo, quella di Terzano, la casa Terigi.
Villa Monna
Villa Monna Giovannella,
il pozzo nella corte
Se gli edifici più antichi avevano sviluppo verticale, in quelli databili dall'inizio del Trecento si nota una progressiva tendenza dei volumi ad allargarsi in orizzontale.

Tipico esempio è il palagio di Quarate, a pianta quadrata, rinforzato su un lato da una torre, nei pressi della superstite torre del castello è il caso delle Corti a Ruballa, antica casa da signore dei Peruzzi, del Villino, della villa Pedriali. I castelli, situati sul crinale dei poggi, e le case da signore, sulle colline più in basso, indicano le linee dello sviluppo territoriale che, alla fine del Medioevo, si manifesta attraverso una progressiva discesa degli insediamenti dal crinale dei poggi verso il fondovalle. Ad essa corrispose una profonda modificazione del paesaggio agrario: i piccoli campi coltivati a grano, sottratti al bosco dai contadini medievali, lasciarono progressivamente il posto ai poderi di collina, con una presenza ampia e precoce dell'olivo e della vite, coltivati in promiscuo con i cereali. Nel corso del Quattrocento mutò la tipologia della residenza signorile e, sia il palazzo di città che l'antico castello persero la struttura turrita e fortificata, ed assunsero sempre più un aspetto "civile", simbolo del decoro, della potenza o del ruolo politico della famiglia proprietaria. In città nacquero i grandi palazzi rinascimentali, in campagna la villa si apriva all'esterno con il formarsi dei giardini.


Poderi e proprietà fondiaria tra medioevo ed età moderna
Pulliciano
Poderi in collina sulla via di Pulicciano
Come si modificò la residenza signorile, così si ebbero mutamenti nella struttura della proprietà fondiaria e nel paesaggio agrario. Al passaggio dalla casa-torre alla villa, corrispose una consistente riduzione del numero dei proprietari, con il conseguente declassamento a "case da lavoratore" (case coloniche) di numerose "case da signore".
Villa a  Ruballa
La villa fortificata delle Corti a
Ruballa, gia' dei Peruzzi
Un esempio di declassamento fra i più citati è costituito dalla casa-torre di Centanni. Mentre le antiche case-torri venivano trasformate in ville, o declassate a casa coloniche, importanti trasformazioni investivano la struttura agraria del territorio. Se durante il Quattrocento nascevano i "poderi", fu durante l'età moderna che andarono formandosi le fattorie; ed il processo di formazione fu lungo per entrambi.

Citiamo ad esempio la fattoria di Mondeggi, che cominciò a formarsi tra il 1531 e il 1538, con l'acquisto, da parte dei conti Della Gherardesca, di alcuni terreni, una casa da signore ed una da lavoratore; la fattoria raggiunse la sua massima estensione solo nel 1807 quando, dopo numerosi acquisti di poderi, venne a crearsi una grande proprietà concentrata attorno alla villa.

E' solo con la seconda metà del XVIII secolo che la fattoria comincia ad assumere un preciso significato in termini economico-agrari: il proprietario non investe più soltanto nell'acquisto della terra o nella costruzione della villa, ma costituisce una azienda agraria che opera secondo logiche aziendali, dotandosi anche di strumentazioni adeguate. All'inizio del Novecento nel territorio di Bagno a Ripoli si contavano circa 200 ville, di ricche famiglie fiorentine che nella quasi totalità erano rielaborazioni cinque-seicentesche di edifici medievali; in alcune è tuttora leggibile la torre dalla quale l'edificio ebbe origine.



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