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Di Valdemaro Casini , tratto da"La Maremma etrusca"
© Edizioni Medicea - via L. Gordigiani, 40/c - 50127 Firenze


I ruderi di Roselle

I ruderi di Roselle (sembra che gli Etruschi la chiamassero Russel; al tempo dei Romani divenne Rusellae e poi, dal medioevo, Roselle) si trovano a 10 chilometri da Grosseto sulla strada per Siena. Dalla posizione elevata sulla pianura grossetana, oltre 150 metri, Roselle dominava il lago di Prile (poi impaludato e quindi bonificato) e con questo l'accesso al mare. Fu ininterrottamente fiorente dal VII al III secolo. Roselle era una delle città più importanti della Maremma etrusca e dove gli attuali scavi ci danno meglio l'idea di cosa fosse il mondo etrusco, l'organizzazione della città, la vita di tutti i giorni e possono di più aiutare la nostra fantasia. Dobbiamo, infatti, ricordare che della civiltà etrusca non abbiamo una documentazione, visivamente evidente, quali monumenti, templi, dimore, ponti e strade o torri, come per quella romana o per quella medievale. Purtroppo, tranne gli splendidi reperti che si trovano nei musei (oreficeria, vasellame, armi, utensili) quasi tutti di provenienza tombale, la documentazione che ci rimane di questo popolo è costituita - oltre che dalle fonti di storici antichi, in gran parte romani - da ruderi di città e di necropoli. Tuttavia gli scavi eseguiti, o in corso, ci possono permettere, con un po' di immaginazione, sorretta, naturalmente dalle considerazioni di eminenti etruscologi, studiosi e ricercatori, la possibilità che la nostra visita risulti molto interessante.
Un'altra importante città etrusca, Vetulonia, che si affacciava sullo stesso golfo, distava una ventina di chilometri da Roselle e c'è chi sostiene che Roselle dipendesse da Vetulonia e che poi, sviluppatasi, la distruggesse. Il senso dello Stato o dell'unità nazionale non era proprio il forte del popolo etrusco (d'altra parte, più o meno sarà così per buona parte della storia d'Italia o, forse, dell'umanità). Dagli scavi finora eseguiti emerge l'immagine di una città attiva e ricca. Prospera e rinomata era l'industria ittica di Roselle favorita dalla presenza del lago di Prile. Tutte le città etrusche erano circondate da alte mura costruite con grossi massi, quasi sempre di forma poligonale, spesso sovrapposti senza calce. Così anche Roselle che era cinta da mura potenti, di cui ancor oggi si possono vedere larghi tratti, costruite con enormi pietre provenienti da cave realizzate all'interno della stessa città, e i cui spazi residuali si ritiene siano stati probabilmente utilizzati con razionalità. Perché gli Etruschi erano molto razionali, come vedremo quando parleremo delle loro capacità di imprenditori della lavorazione dei metalli nonché di esperti "idraulici" cioè regolatori delle acque. Le strade interne erano abbastanza grandi, le abitazioni avevano il tetto ricoperto di tegole, sovente cotte al sole, con sistemi di convogliamento delle acque piovane verso pozzi o cisterne. La forma della casa era, generalmente, di tipo rettangolare, con più stanze vivacemente colorate e ammobiliate con letti, tavoli dalle gambe a forma di zampe, candelabri, sedie e panchetti, tessuti decorativi, numerosi cuscini, treppiedi per bracieri e bruciaprofumi, vasellame, contenitori di terracotta o metallo. Con un atrio interno dal quale le stanze prendevano luce ed aria, spesso la casa etrusca aveva anche un portico. Solo in età arcaica aveva la forma di una capanna. Agricoltura e commercio erano le attività economiche più importanti di Roselle. Generalmente la proprietà della terra aveva origine ereditaria (e da sovrapposizione di vincitori su vinti). L'agricoltura dava luogo, quindi, ad un'aristocrazia terriera che deteneva il potere e dalla quale, quasi sempre, venivano estratti i membri delle più alte cariche del città-stato: fossero esse civili, militari o religiose. Mentre in epoca antica i massimi poteri, in Etruria, erano accentrati nelle mani di un re detto lucumone, dal sesto secolo a.C. questa suprema autorità dovette cedere, gradualmente, le redini del governo alle grandi famiglie dell'aristocrazia. Probabilmente, parte dei cittadini non aveva alcun diritto politico e ancor meno contava la popolazione preetrusca soggiogata, che si ritiene fosse costituita da Umbri italici. Tutti costoro dovevano sottostare, in una sorta di sudditanza politica, all'autorità dei gruppi gentilizi. Quando, in buona parte del resto d'Italia, si viveva ancora in villaggi fatti di grotte naturali, capanne o poco più, gli Etruschi, intorno all'ottavo secolo a.C. fondavano le prime città dell'Italia centrale. Furono diverse centinaia. Qualche storico parla addirittura di 350 importanti insediamenti abitativi. Non vi fu però l'abbandono della campagna e dell'attività agricola.
Roselle fu una potente "Città-stato". Oltre alle affermazioni degli storici lo dimostrano le impotenti tracce delle strade, delle piazze, dei templi, dei palazzi pubblici e delle abitazioni i cui ruderi, ben visibili, sono giunti fino a noi. Questa caratteristica etrusca della "citta-stato" anziché "nazione" - concetto che invece avevano i Romani - fu la forza e insieme la debolezza degli Etruschi. Oggi, quando noi diciamo "città" intendiamo, più o meno, un agglomerato urbano collegato ad altri che, insieme, formano lo Stato. Per gli Etruschi, invece, la città, con il territorio che le apparteneva, voleva dire la comunità in cui culto, diritto, istituzioni, economia, classi sociali erano elementi fondamentali e autosufficienti e quindi non necessariamente collegati a quelli di altre comunità. Il città-stato etrusco è un centro politico-religioso funzionale alla posizione giuridoco-economica dei suoi membri." Così alcuni studiosi definiscono l'organizzazione comunitaria degli etruschi. Ciò, se da un lato rafforzava e sottolineava i vincoli interni di comunità cittadina e del suo territorio, non esaltava, invece, quelli di popolo o nazione che dir si voglia. Di questa incapacità a sentirsi tali ne approfittarono i Romani che, una città dopo l'altra, sottomisero tutta l'Etruria. Comunque, anche se l'Etruria non poteva essere considerata uno Stato federalista inteso in senso moderno, tuttavia le Città-stato etrusche erano riunite in gruppi di dodici, la cosiddetta "Lega delle dodecapoli". Però questa lega aveva più carattere religioso che politico. La più antica sarebbe quella dell'Etruria marittima corrispondente alle città di Roselle, Vetulonia, Populonia, Cere, Tarquinia, Vulci, Volsinii, Chiusi, Volterra, Cortona, Perugia, Veio. Nel III secolo a.C. - sembra nel 294 - Roselle fu conquistata dai Romani.


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