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di Bruno Daddi



Il bello del bello
alla Galleria del Costume

Anche per chi non è molto interessato alla moda ed al costume è pur sempre piacevole, trovandosi nei dintorni di Palazzo Pitti, fare una capatina alla Galleria del Costume fondata nel 1983 su iniziativa di Cristina Piacenti; si tratta infatti di un museo quasi sui generis, non statico ma dinamico in costante rinnovarsi a seguito della continua rotazione degli abiti posseduti vuoi per una migliore conservazione degli stessi che a seguito di nuove donazioni ed acquisizioni.
E questa volta sono di scena - è proprio il caso di dirlo - sino al 31 dicembre due distinte esposizioni comunque intimamente legate fra di loro. La prima che ci accoglie sino dalle prime sale della Palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti è dedicata proprio a: "Costumi di Scena - Abiti e bozzetti teatrali dalla Collezione Tirelli", piccola parte di quelli - circa 300 - ricevuti in donazione nel 1986, che oggi vengono riproposti all'attenzione dei visitatori a suo tempo indossati da attori e cantanti lirici - dai prestigiosi nomi fra cui: Monserrat Caballè, Sarah Ferrati, Laura Antonelli, Paolo Poli, Romolo Valli, Nora Ricci, Romy Schneider - in occasione di spettacoli teatrali, film e riduzioni televisive rivedendo i quali si suscitano o ripropongono particolari sensazioni a suo tempo provate, vuoi alla Scala, al San Carlo, alla Fenice per: Norma, Edipo Re, Tristano e Isotta, Semiramida, Così fan tutte, La clemenza di Tito ovvero in locali "minori" per le rappresentazioni in prosa di: Filottete, Enrico IV, La Locandiera; e ancora per il cinema: Il nome della rosa, C'era una volta, Il malato immaginario, Il mondo nuovo, La Traviata, L'Innocente, Ludwig; o addirittura per il piccolo schermo come Oristea, Anna Karenina.


Piero Tosi: Elisabetta da Ludvig, regia Luchino Visconti, 1973.

Spettacoli che hanno visto la regia di Marco Ferrero, Mauro Bolognini, Luigi Squarzina, Giorgio de Lullo, Francesco Rosi, Luca Ronconi, Franco Zeffirelli, Sandro Bolchi, Luchino Visconti, Liliana Cavani, solo per citarne alcuni, e come costumisti, fra gli altri: Maurizio Monteverde, Gabriella Pescucci, Alberto Verso, Giacomo Manzù, Pier Luigi Pizzi, Giulio Coltellacci, Carlo Diappi, Piero Tosi, Gae Aulenti, Bice Brichetto, Giuseppe Crisolini Malatesta. Davvero un'atmosfera magica ! Ci riporta invece alla realtà - realtà di due secoli addietro - "Il Salotto alla Moda" ricostruzione di un ambiente salottiero con tre abiti siciliani del Settecento - uno maschile e due femminili - che formano un vero tableau-vivant con mobili di Pitti e della Villa di Poggio Imperiale. Abiti databili circa il 1770 ed appartenuti alla famiglia dei baroni Bruno Statella di Ispica (Ragusa).


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