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di Bruno Daddi



La Maremma Etrusca

La Maremma etrusca è così bella, vasta e interessante che è consigliabile visitarla senza fretta e comprende le seguenti località: Roselle, Populonia, Vetulonia, Massa Marittima (e lago dell'Accesa), Talamone, Orbetello, Ansedonia, Marsiliana, Saturnia, Sovana, Pitigliano, tutte in provincia di Grosseto.

Gli Etruschi
Chi erano gli Etruschi e da dove venivano? Perchè, espressione di una grande civiltà, sono spariti?
La loro provenienza: c'è chi sostiene che sia un popolo venuto dal al di là delle Alpi, attratto dal clima e della fertilità della Toscana. Chi sostiene che, per gli stessi motivi, siano provenienti dal Medio Oriente, forse esuli o fuggiaschi da Troia dopo la caduta della città. Infine, che chi sostiene che sono un popolo autoctono, cioè nato, cresciuto e sviluppatosi in Toscana.
Comunque sia, sappiamo che i Greci chiamavano gli Etruschi Tirreni, i Romani li chiamavano Tusci o Toscani ed essi chiamavano sè stessi Raseni e Rasna l'Etruria.

Rasna e Raseni, cioè Etruria e Etruschi
Dobbiamo intanto premettere subito che al nostro turista - dopo aver visto tante necropoli ed aver osservato come ogni villaggio e città etrusca avesse, edificata oltre le mura, la sua "città de morti" - verrà naturale e spontanea la domanda del perchè di tanta attenzione versi i defunti. La risposta è che gli Etruschi avevano una singolare concezione della vita ultraterrena; essi credevano nella sopravvivenza dell'anima, ma con sentimenti terreni e da qui nasce il convincimento che le tombe dovessero essere arredate per una prosecuzione, in qualche modo, della vita vissuta, anche nell'aldilà e quindi con suppillettili, cibi, gioielli e tutto ciò che in vita il defunto aveva amato. Entrando nelle tombe - anche se spogliate dei loro arredi funebri, dei loro tesori, depredati o conservati nei musei quei pochi che si sono salvati - non possiamo non sentirci coinvolti in un'aura magica. Il pensiero che lì dove siamo noi, che il terreno che noi calpestiamo ha visto, per i Toscani i loro antenati, per altri gente che, 2500 anni fa, in quel luogo, piangeva, si disperava, pregava, accompagnava con l'estremo saluto un uomo, una donna, un fanciullo, non può non suscitare emozioni e commozione.


Ruderi a Populonia

Generalmente, quando si parla di Etruschi e di Etruria si intende Toscani o Toscana. Gli antichi Etruschi abitavano la Toscana attuale e parte del Lazio settentrionale ma nel momento della massima espansione, tra il VII e il V secolo avanti Cristo, avevano insediamenti in Emilia e in Lombardia con punte in Veneto e, addirittura, nell'Italia meridionale. Talvolta piccoli insediamenti, altre volte più grandi e importanti, quasi sempre commerciali, dei quali però ancor oggi permangono visibili tracce non solo in Toscana, ma in Lazio, in pianura padana e anche in Campania.
Come è facile arguire, gli Etruschi erano gente attiva e laboriosa che "non stava con le mani in mano" come si suol dire in Toscana.

I "Toscani"
Secondo il parere di alcuni storici, il nome Etruschi deriverebbe dall'ittita "troiani".
Comunque, le caratteristiche di questo antico popolo si possono ritrovare, oggi, nei Toscani, nel loro accentuato individualismo e irridente arroganza, nel loro spirito fortemente critico, nella loro capacità creativa. Anche gli Etruschi avevano questi caratteristiche; l'individualismo era talmente forte che non riuscirono a essere Stato-unitario ma preferirono rimanere individuali Città-stato (e per questo, una dopo l'altra, furono conquistate dai Romani).
Forse anche nel gusto dei Toscani per l'arte e per le cose belle si possono ritrovare gli antichi Etruschi. Forse si potrebbe anche spiegare o sospettare perchè il Rinascimento è nato in Toscana. Che Giotto, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Simone Martini, Donatello, Michelangelo, Brunelleschi, avessero particolari, forti, tracce di sangue etrusco?
Molti studiosi sostengono che il tipo fisico etrusco non doveva essere dissimile dall'odierno toscano. Probabilmente la loro statura era inferiore a quella dei Toscani d'oggi (che dalle visite militari di leva sono stimati gli Italiani più alti). La durata della vita media etrusca è stata calcolata di 41 anni per gli uomini e 40 per le donne. Bisogna tener presente, per comprendere questi dati, che la vita media in Europa era, nel 1800, di 30 anni e che in Italia solo nel 1900 si sono raggiunti i 44 anni per gli uomini e i 45 per le donne. In relazione alla loro epoca gli Etruschi sono da considerare una razza forte e vitale.


Ruderi a Populonia

Fondatori di città
Le loro città, anche quelle più grandi, non superavano i 25-30 mila abitanti che però, per l'epoca, voleva dire "metropoli". Le campagne erano molto popolate.
Tutte le città etrusche erano circondate da alte mura costruite con grossi massi, quasi sempre di forma poligonale, spesso sovrapposti senza calce. Così anche Roselle. Le strade interne erano abbastanza grandi, le abitazioni avevano il tetto ricoperto di tegole, sovente cotte al sole, con sistemi di convogliamento delle acque piovane verso pozzi o cisterne.
La forma della casa era, generalmente, di tipo rettangolare, con più stanze vivacemente colorate e ammobiliate con letti, tavoli dalle gambe a forma di zampe, candelabri, sedie e panchetti, tessuti decorativi, numerosi cuscini, treppiedi per bracieri e bruciaprofumi, vasellame, contenitori di terracotta o metallo. Con un atrio interno dal quale le stanze prendevano luce ed aria, spesso la casa etrusca aveva anche un portico. Solo in età arcaica aveva la forma di una capanna. E gli Etruschi fondarono anche Roma? Sono molti quelli che lo ritengono. Forse Roma fu fondata dai Raseni su preesistenti villaggi del Palatino. Forse Romolo era Etrusco come, al tempo dei Re di Roma, etruschi erano Servo Tullio, Tarquinio Prisco, Tarquinio il Superbo.
E' verso il V e il IV secolo a.C. che inizia la decadenza del popolo etrusco. Nel 389 a.C. Roma conquistò l'etrusca Veio poi Sutri e Nepi. Nel 303 conquistò Roselle e fu praticamente via libera per la conquista di Vetulonia e di Populonia. Finchè nel 295 a.C. Roma battè definativamente gli Etruschi, coalizzati con i Galli, costringendoli a capitolare e a pagare forti indennità in danaro, armi e territori. Le città etruschi furono obbligate ad accettare un trattato che le inseriva nel sistema politico federativo romano guidato, naturalmente, da Roma che si avviava a diventare, ormai, una superpotenza. Con questo trattato Roma lasciava alla classe dirigente etrusca oneri e poteri formali e discrezioni sugli ordinamenti interni delle loro città ma imponeva fortissimi limitazioni politiche ed economiche: Roma poteva controllare i commerci, pretendere forniture di armi e soldati. Si riservava anche il diritto di intervenire, in determinate situazioni, negli affari interni delle città federate e spesso lo fece a sostegno delle classi dirigenti contestate da quelle popolari.
Roma aveva inventato la "sovranità limitata".

Le Città-Stato degli Etruschi
Le Città-stato etrusche erano riunite in gruppi, o leghe, di 12; si parla, infatti di dodecapoli. Questa struttura si ritrova nell'Etruria padana, in quella meridionale, in quella centrale, in quella campana. E' una costante della struttura politica etrusca.
La dodecapoli dell'Etruria marittima (la Maremma?) forse la prima nella storia degli Etruschi, è costituita da Cere, Tarquinia, la città più antica, Vulci, Vetulonia, Volsinii, Chiusi, Roselle, Volterra, Cortona, Perugia, Veio. Populonia solo più tardi forse nel IV secolo diventò membro della federazione etrusca.
La ragione della "dodecapoli" va ricercata, probabilmente, nella correspondente caratteristica della religione etrusca dove il dodici (forse perché è un multiplo di tre considerati negromantico) è un numero magico e quindi il cielo è diviso in dodici regioni, l'anno in dodici mesi, ecc.
Ogni città etrusca doveva avere non meno di tre porte e doveva avere tre templi dedicati agli Dei, rispettivamente Tinia, Uni e Menrva mentre era prescritta l'erezione di un tempio all'esterno della cinta muraria della città dedicato a Turan (identificabile, sembra, con Venere).
Valdemaro Casini


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