Duca e poi Granduca di Toscana 
         Villa di Castello 1519 - 1574 
      Figlio di Giovanni dalle Bande Nere e di Maria
        Salviati, a sua volta nipote di Lorenzo il Magnifico, riunisce in sé il
        sangue dei due rami della famiglia. Fu
        portato al potere, dopo l'assassinio del duca Alessandro, dai magnati
        della città (Filippo Strozzi, Niccolò Acciaiuoli, Baccio
        Valori e Francesco Guicciardini, che forse sperava di dargli in moglie
        la figlia Lisabetta) che pensavano di poter condizionare come volevano
        questo diciannovenne allevato in campagna. Si sbagliavano: in poco tempo
        Cosimo rivelò la sua tempra e riuscì nella manovra di accentrare
        tutto il potere nelle propria persona. Gli oppositori, riunitisi in armi
        sotto il comando degli Strozzi, furono sconfitti nella battaglia di Montemurlo
        il 31 luglio 1537. 
Saldo sul trono, Cosimo ristabilì l'ordine nello Stato, favorendo la giustizia
e proteggendo le classi meno favorite. Aiutò la ripresa dei traffici e
delle industrie, iniziò la bonifica delle paludi della Maremma, fondò l'ordine
dei Cavalieri di Santo Stefano per sventare la minaccia dei pirati barbareschi,
organizzò 
            una milizia toscana per evitare di ricorrere a mercenari.
        
      

       
       Giambologna, statua equestre
 
       di Cosimo I in Piazza Signoria
      Nel 1539 aveva sposato Eleonora di Toledo, bellissima e ricchissima
        figlia del Vicerè di Napoli, che gli regalerà undici figli
        e la reggia di Palazzo Pitti (morirà insieme
        ai figli Giovanni e Garzia nel 1562, a soli quarant'anni, durante un
        viaggio a Pisa, tutti e tre colpiti da febbri malariche). 
Nel frattempo Giorgio Vasari progettava gli Uffizi e
trasformava Palazzo Vecchio (sede del governo
e, nei primi anni, anche abitazione della famiglia ducale) con un programma decorativo
che celebrava il sovrano e la sua casata, Benvenuto Cellini fondeva
il Perseo (1545-54) e l'Ammannati costruiva il nuovo Ponte a Santa Trinita (1566)
dopo che l'alluvione del 1557 si era portata via il vecchio. Un nuovo fervore
edilizio e artistico pervadeva tutta la città.
Grazie all'appoggio dell'Impero Cosimo riusciva poi a conquistare Siena e, dopo
aver sfiorato una corona regia offertagli dai Corsi nel 1567, ottenne dal papa
Pio V e poi dall'imperatore Massimiliano II il sospirato titolo di granduca (1569),
che lo equiparava a un re, mentre per il primogenito Francesco riusciva a combinare
nozze imperiali unendolo a Giovanna d'Austria, sorella dell'Imperatore. I Medici entravano
così nel gotha delle dinastie europee.

