Si riprende il discorso sulla pittura veneta, interrotto nel Corridoio del Cinquecento della Galleria, e se ne illustrano gli sviluppi fino alla crisi del Manierismo. Da una parte lo sfarzo mondano che accompagna le raffigurazioni ideate da Paolo Veronese per la Serenissima, dall'altra la vena intimista e sobria del bergamasco Giovan Battista Moroni, grande ritrattista della nobiltà terreria dell'entroterra veneto. Infine il Savoldo, che sposa tradizione lombarda e ricordi veneziani.