Comune di Empoli
Provincia di Firenze Regione Toscana
Soprintendenza per i Beni Artistici
e Storici di Firenze presentano

IL DIARIO
di Jacopo da Pontormo



Il Borgo di Pontorme

La visita alla mostra dedicata al Diario, e perciò agli ultimi tre anni della vita di Jacopo Pontormo (1554-56), gli stessi in cui lavorava agli affreschi di San Lorenzo, non può che concludersi fuori dalle mura del Convento degli Agostiniani, nell'antico borgo alle porte di Empoli che al pittore dette i natali.
Nel castello fortificato di Pontorme (o Puntormo), Jacopo nacque infatti il 24 maggio del 1494, da Bartolommeo di Iacopo Carrucci e da Alessandra, figlia del calzolaio Pasquale di Zanobi di Filippo. Vide la luce nella casa del nonno materno, situata in mezzo al paese (attualmente in corso di restauro), dove lo ricorda una lapide con iscrizione di Emilio Cecchi. Qui trascorse anche la prima fanciullezza, forse apprendendo i rudimenti del dipingere dal padre pittore, discepolo di Domenico Ghirlandaio.
Pontormo,
San Michele Arcangelo (part.)
Empoli,
chiesa di San Michele a Pontorme
Bartolommeo morì quando il bambino aveva solo cinque anni e dopo altri cinque, nel 1504, Jacopo rimase orfano anche della madre, infine perse il nonno, restando affidato alle cure della nonna materna, "mona" Brigida. Messo sotto la tutela del magistrato dei Pupilli a Firenze (1508), fu ospitato in città da un parente calzolaio e frequentò le botteghe di Leonardo, Piero di Cosimo e Mariotto Albertinelli. Infine lavorò con Andrea del Sarto, ma si dice che il maestro lo allontanasse per gelosia dopo il successo dell'affresco di Jacopo sull'ingresso della chiesa della Santissima Annunziata (1513).
Nell'antico castello di Pontorme il pittore tornerà da artista già promettente, nel 1514, ad affrescare su una delle porte l'Arme di Leone X (della quale non esiste più alcuna traccia) e, intorno al 1519, a dipingere per la chiesa di San Michele i due celebri San Giovanni Evangelista e San Michele Arcangelo che ancora oggi vi si possono ammirare, uniche opere dell'artista tuttora custodite nel territorio empolese. Momento fondamentale nel percorso stilistico del pittore, i Santi segnano appieno la svolta manierista del Pontormo, dopo l'iniziale periodo di formazione maturata sulle opere di Fra' Bartolomeo e Andrea del Sarto. Le figure risultano ormai inconfondibili e la ricercatezza formale prevale sui valori contenutistici: lo dimostra l'avvitamento a spirale del San Giovanni Evangelista, che parte dal piede sinistro (poggiato sulla punta) e si conclude nella testa, inclinata parallelamente ma in senso opposto. Articolata ed equilibristica anche la posa del San Michele Arcangelo (forse ricollegabile allo Schiavo ribelle di Michelangelo), che non si appoggia più su un drago come nell'iconografia tradizionale ma su un putto-diavoletto dall'aria stralunata.
Le due tavole, di cui si conservano disegni preparatori al Museo di Lilla e al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, furono restaurate una prima volta nel 1955, quando si notarono, sul retro, alcuni disegni per una Deposizione e una figura, forse studi per una lunetta di coronamento mai eseguita. Nel 1956, dopo il ritorno ad Empoli, furono collocate nel Museo della Collegiata, dove rimasero fino al 1980 Di nuovo restaurati fra il 1980 e il 1986 (e in quell'occasione si approndirono le analisi dei disegni sul retro), i "Santi di Pontorme" sono oggi conservati nella collocazione originaria, presso il transette destro della parrocchiale di San Michele, chiesa di antichissima fondazione ricordata nel "piviere" di Empoli fin dal 1192. All'interno sono da segnalare anche una Allegoria dell'Immacolata Concezione di Ludovico Cigoli (1589) e il Tabernacolo con i Santi Michele e Giovanni Battista di Girolamo Macchietti.




vivifirenze.it
living & studing in Florence
vivifirenze.info
Eventi di Arte Musica e spettacolo a Firenze e in Toscana

MEGA ZONE
©MEGA Via Lombroso 6/5 a- 50134 Firenze
fax +39 55 412931
Email mega@mega.it