Aiutiamo i bambini di Chernobyl

Il progetto di Legambiente per il 1996 prevede di accoglierne oltre cinquemila Portare in Italia per un mese bambini delle zone contaminate dall'esplosione della centrale nucleare di Cernobyl. Su questo si fonda la campagna di solidarietà di Legambiente rivolta alle aree della Bielorussia e dell'Ucraina su cui è caduto il fall-out radioattivo di 10 anni fa. Secondo uno studio dell'Enea, un mese di ospitalità in Italia con un'alimentazione priva di radionuclidi permette loro di perdere dal 30 al 50% della radioattività assorbita, riducendo così il rischio di essere colpiti da tumore tiroideo, leucemia ed altre patologie collegabili alle conseguenze dell'incidente. Già nell'estate del 1994 furono 2.000 i bambini bielorussi ed ucraini ad essere ospitati in Italia grazie a Legambiente. Nel 1995 da giugno a settembre, con l'aiuto di 150 Comitati locali sparsi sul territorio nazionale, sono saliti a 3.500. Nel 1996 si prevede di accoglierne circa 5.500.


Un disegno di un bambino di Chernobyl
I ragazzi hanno una età che varia dai 7 ai 12 anni e provengono dalle località di Gomel e Kiev. Sono accolti in tutta Italia presso famiglie o strutture collettive e, con la collaborazione di un referente locale per ogni gruppo di bambini (sindaco, assessore, parroco, presidente di Legambiente o di altra associazione, preside o direttore scolastico, ecc.), verranno realizzati per loro programmi specifici di ospitalità. Parallelamente a questa grande iniziativa vengono raccolti dei fondi destinati all'acquisto di medicinali ed attrezzature per i reparti pediatrici degli ospedali della Bielorussia e dell'Ucraina. Ogni anno una delegazione di Legambiente effettua un viaggio nei territori contaminati durante il quale vengono consegnati direttamente alle unità ospedaliere i farmaci che sono stati richiesti.S.M.

Vedi anche: Appello di Legambiente

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a cura di
Silvia Messeri &Sandro Pintus

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