di Silvia Messeri







Machiavelli, Leonardo e la scienza del potere
l'ambizioso progetto di deviazione del fiume Arno


Agli inizi del sedicesimo secolo a Firenze, nelle sale di Palazzo Vecchio, si aggiravano Leonardo da Vinci e Niccolò Machiavelli. A quei tempi Leonardo, già famoso, dipingeva la Battaglia di Anghiari mentre Machiavelli era un giovane cancelliere al servizio della Repubblica.

Leonardo da Vinci e Niccolò Machiavelli
Dai loro incontri, dagli scambi di esperienze e opinioni nacque un'idea ambiziosa: la deviazione del corso dell'Arno, pensata per "assetare" e assoggettare così Pisa, all'epoca in guerra con Firenze. Il celebre scienziato andò addirittura nei dintorni di Pisa per compiere un sopralluogo e verificare la fattibilità dell'operazione dopodiché il progetto venne presentato ai Signori di Firenze che lo accolsero senza riserve. Quando inizò l'ambizioso progetto di deviazione del fiume era il 29 agosto del 1503. Duemila operai, sotto la protezione di un migliaio di soldati, cominciarono gli scavi per la realizzazione di un canale che avrebbe portato le acque del fiume in mare senza passare da Pisa. Nonostante i calcoli di Leonardo il progetto fallì alla prima prova: il nuovo letto del fiume si rivelò troppo basso per la massa d' acqua che trasportava l'Arno che, dopo aver invaso il canale con impeto rifluì, allagando campi e coltivazioni circostanti indispensabili per la sopravvivenza di Firenze.

mappa storica di Firenze
Questa l'insolita tesi che Rogers Masters, studioso americano, ha recentemente pubblicato nel libro "Machiavelli, Leonardo e la scienza del potere". Masters fonda le sue asserzioni su alcuni appunti e una novantina di lettere, scritte da Machiavelli, incentrati sulle direttive per la costruzione del canale ed afferma che la collaborazione tra il genio della scienza e quello della politica segnò l'inizio della successiva società industriale. Vedi anche: ecco a Firenze il "Codice sul volo degli uccelli" Macchine stupefacenti

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