di Silvia Messeri

Zone umide
in pericolo
Allarme dell'Unione Europea


Oggi siamo arrivati ai livelli di guardia: oltre la metà delle paludi, stagni, lagune e specchi d'acqua dei paesi che compongono la nascente Europa sono ormai sparite. La scomparsa delle zone umide é ciò che preoccupa maggiormente la Commissione Europea per l'Ambiente. Sono infatti l'eccessiva urbanizzazione lo sfruttamento agricolo sconsiderato e lo scarico incontrollato dei rifiuti i maggiori responsabili della scomparsa delle zone umide. Per questa ragione l' Unione Europea ha affermato che si deve agire immediatamente per salvare le zone umide fondamentali per l'ecosistema. La loro funzione é importantissima per la regolazione del livello delle acque. Esse inoltre agiscono da filtro, sono l'habitat naturale per una grande quantità di piante e di animali, in particolare uccelli migratori che le scelgono per le loro migrazioni per paesi lontani.


Uno degli stagni della Giara di Gesturi in Sardegna
L'acqua come bene prezioso e insostituibile, con questo principio i Paesi membri devono trovare un accordo su come agire nel modo più efficace per garantire la salvaguardia delle zone umide. Si tratta di coordinare gli interessi dell'agricoltura, della pesca e della gestione del turismo (che ultimamente ha scoperto le zone umide rimaste), tenendo conto che la prima protezione delle acque é la prevenzione contro l'inquinamento. Oltre a questo, la Commissione afferma che gli Stati membri devono raggiungere un accordo sui provvedimenti necessari da prendere riguardo la protezione dei fiumi e delle coste e soprattutto rispettare le normative per la protezione di queste aree. Tutto ciò sarà più efficace con l'azione di tutti i paesi che fanno parte dell'Unione attraverso un impegno sia a livello di istruzione che di formazione e di ricerca.

Vedi anche: Animali e piante d'Europa

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a cura di
Silvia Messeri & Sandro Pintus

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